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Rinite Ipertrofica e Turbinati

di Giorgio Cazzato

I turbinati, generalmente tre per ognuna delle due fosse nasali, sono strutture ossee rivestite da mucosa situati lateralmente al setto nasale: sono suscettibili di aumentare o ridurre il loro volume, modificando perciò la velocità con cui l’aria percorre la fossa nasale, in rapporto all’esigenza di riscaldare/raffreddare l’aria respirata contribuendo così anche alla sua filtrazione, depurazione e umidificazione.

Uno stato di congestione cronica della mucosa dei turbinati inferiori comporta un aumento di volume dei turbinati inferiori (e quindi un loro ingrossamento persistente e, quindi, riduzione dello spazio libero all’interno della fossa nasale) che viene definito rinite cronica ipertrofica (o rinite cronica ostruttiva) e che è responsabile dell’ostruzione respiratoria nasale.

Numerose sono le cause che possono aumentare il volume dei turbinati inferiori:

Il persistere delle cause di cui sopra finisce per causare il progressivo aumento di volume dei turbinati instaurando una sorta di circolo vizioso del tipo: raffreddamento = ingrossamento dei turbinati = facilitazione alle recidiva di raffreddamento = ulteriore ingrandimento dei turbinati e così via.

La rinite ipertrofica si può manifestare in concomitanza con malformazioni strutturali del setto o dei turbinati con ulteriore aggravamento della difficoltà respiratoria nasale.

Il trattamento dell'ostruzione nasale cronica persistente prevede il ricorso alle tecniche chirurgiche che possono, a seconda dei casi, interessare solo il setto nasale, solo i turbinati o entrambi.

Non poche volte, tuttavia, la chirurgia limitata ai soli turbinati può risolvere il problema della stenosi nasale senza ricorrere alla chirurgia del setto che, a sua volta, necessita di ricovero ospedaliero, anestesia generale e tamponamento nasale. In questi casi, quando indicato, si può ricorrere alla “coblazione”dei turbinati: con idoneo strumentario, in anestesia locale, ambulatorialmente, senza sanguinamento e quindi senza necessità di tamponamento nasale, si crea un campo di plasma focalizzato in un punto ben preciso che consente di “vaporizzare” i tessuti senza danno termico e quindi, rispettano i tessuti sani: in buona sostanza si crea una sorta di tunnel all’interno del turbinati la cui successiva cicatrizzazione costringe il turbinato stesso ad “accartocciarsi” su stesso riducendone il volume, e quindi l’ingombro della fossa nasale, ripristinando uno spazio respiratorio idoneo.

Nei link di seguito un’animazione della tecnica chirurgica e un’intervista esplicativa sul tema:



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